martedì 7 giugno 2016

L'esperienza di Elena (Volontaria del Servizio Civile)

Il servizio civile è decisamente un’opportunità unica, ma non  sempre questa esperienza riesce a soddisfare chi lo sceglie; è per questo che mi sento fortunata due volte: la prima per aver scelto l’Avaz, la seconda per essere stata scelta dall’Avaz.

Mentre terminavo la mia tesi di laurea specialistica avevo già le idee chiare: volevo partire e fare un’esperienza concreta nel mondo del volontariato e della cooperazione internazionale, dunque ho scelto di candidarmi per il servizio civile all’estero. Una settimana dopo il conseguimento della laurea ho fatto un colloquio con l’ONG Avaz Onlus nella sua sede di Roma, nei giorni successivi ho appreso di essere stata scelta e  dopo la formazione prevista in Italia, che ricordo col sorriso, finalmente sono partita.
Con le mie forti motivazioni ho conquistato in breve tempo l’appoggio di tutti i miei cari, non senza riserve e preoccupazioni relative al luogo in cui avevo scelto di vivere un anno della mia vita, il Camerun.

Tornando indietro al momento della mia scelta, mentre mi destreggiavo tra la lettura di mille progetti ho avuto un primo contatto con Villaggio Fraternitè: Il mio amico Giuseppe era stato dentista volontario per un mese in Camerun, proprio al Villaggio Fraternitè di Sangmelima. Avere un’esperienza diretta, fidata è stato impagabile e sicuramente decisivo nella mia scelta; oltre a ciò mi  è bastato leggere una volta il progetto per innamorarmene. Ho così iniziato a seguirne gli aggiornamenti della pagina facebook, a guardare le foto e i video dei bimbi, insomma non vedevo l’ora di partire per dare il mio contributo!

Villaggio Fraternité è un luogo dove si respira quotidianamente un’aria di umanità e familiarità, incorniciato dalla foresta tropicale ed un sottofondo di risate e urla di bambini; è animato da diverse realtà al suo interno e composto da edifici separati tra cui due case per gli espatriati, il pollaio, la sala video, la mensa, la scuola materna, la scuola elementare ed il cuore pulsante  del progetto ovvero il centro d’accoglienza . Ad ospitare Villaggio Fraternité è Sangmelima, piccola e tranquilla cittadina del sud del Camerun,  soprannominata “la belle” per la sua pulizia. Situata a due ore dalla capitale, è l’ideale per vivere la prima Africa.
Sapevo che andando in un altro continente sarei tornata arricchita, avrei imparato un’altra lingua ed assimilato un’altra cultura, e che lavorando per una ONG avrei fatto un’esperienza formativa, ma la realtà ha superato le mie aspettative.  






A tre mesi dalla conclusione del mio servizio civile posso già affermare che è stata l’esperienza più formativa della mia vita. Grazie alla scrupolosità, dedizione e disponibilità dei referenti Avaz in loco ho avuto modo di  testare il mio spirito di adattamento, ho approfondito la conoscenza del mondo della cooperazione internazionale ed ho aumentato le mie competenze. Michele capo-progetto e Olp (operatore locale di progetto) ha indirizzato me e Martina, la mia simpatica compagna di viaggio, nella scoperta della cooperazione, fornendoci tutti gli strumenti teorici necessari, mettendo a nostra disposizione la sua preziosa esperienza, la sua disponibilità costante e valorizzando le nostre competenze e capacità all’interno del progetto, incoraggiandoci infine a superare gli ostacoli. La seconda figura chiave è stata il rappresentante paese, Valerio, indispensabile nel decifrare i codici relativi al Paese di svolgimento del progetto e nel velocizzare il processo di ambientamento, accompagnandoci nella scoperta, placando ansie ed insicurezze.
Queste due figure chiave della mia esperienza rispecchiano lo spirito dell’ONG Avaz Onlus e di Villaggio Fraternité ed il motto “insieme si cresce” riassume l’essenza della mia esperienza, il sentirsi parte di qualcosa arricchendone le potenzialità ed accrescendo le proprie in cambio.


Elena Maglio

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