lunedì 30 settembre 2013

Il primo giorno di scuola

Pensate al primo giorno di scuola dei vostri figli.

Ecco, è come se noi di figli ne avessimo 272.

Assistiamo  ai primi giorni di asilo dei cuccioli della Petite Section, alle loro lacrime, alla loro curiosità, al loro sguardo un po’ smarrito.

Sì, perché anche a Villaggio Fraternité il primo giorno lontani da mamma e papà, circondati da tanta gente sconosciuta che fa cose strane, si piange.

Oppure ci si guarda in giro un po’ sospettosi, un po’ perplessi: “e questi con la pelle così bianca, da dove escono? Ma quando sono nati, erano neri?” (Tantissimi bambini ce lo chiedono eh, è anche piuttosto difficile convincerli del contrario!) “E poi chi sono questi pazzi che appena svegli si mettono in cerchio, a cantare, ballare e gridare?”

E poi accanto a loro vedi i bimbi sperduti dello scorso anno, anche quelli che all’inizio parevano i più indifferenti, i più distaccati, partecipare con grinta ad ogni attività, rispondere ai maestri con sicurezza ed entusiasmo, cantare, ballare e recitare conoscendo perfettamente ogni passo e ogni parola; e li vedi incoraggiare i compagni più piccoli e spiegar loro che “Questo, vedi, si fa così! Vieni, lo facciamo insieme, così impari anche tu!”
Stanno già diventando grandi sotto i nostri occhi. Tra poco vivremo anche con loro il primo giorno di scuola elementare: crescono in fretta.

Questo primo giorno è stata la vera emozione per noi.

I bambini della Petite Section iniziamo a conoscerli: alcuni ci hanno già conquistati con la loro simpatia e il loro sorriso, sono belli e piccini, ma ci affezioneremo a loro col tempo.

La più grande emozione è vedere i bambini che fino a pochi mesi fa’ alle 8 si disponevano in cerchio nel cortile della scuola materna, col grembiulino rosso, a giocare, danzare e cantare del piccolo coniglio che salta o della scimmietta che ci sporca il vestitino, sedere per la prima volta tra i banchi della scuola elementare.

Tutti allineati, lunedì inno nazionale, poi in fila indiana, marcando il passo e cantando forte “je marche vite vite pour aller à l’école” (cammino veloce veloce per andare a scuola), si entra in classe: alle 8 già seduti, composti, a lavorare, tutti seri e concentrati (beh, quasi tutti!), e così belli nelle loro tenute blu da grandi.

Sembrano improvvisamente così cresciuti!

Poi però all’intervallo ti chiedono se puoi ancora prenderli in braccio, anche se sono già grandi: “Posso essere sempre il tuo bebé, tata Azzurra?”  Ma certo!! Stamattina mi eravate sembrati già così ometti e così donnine mentre copiavate intenti sui vostri quaderni quanto la maestra scriveva alla lavagna!   

E i più monelli dell’asilo ora se ne stanno lì tutti seri, ti fanno un sorriso, e poi subito testa china sul quaderno. L’anno scorso tra i migliori alunni della prima elementare ci sono stati i più birichini e scapestrati della scuola materna, contro ogni aspettativa.

Chissà come andrà quest’anno.. La maestra Vicky ci farà sapere.
E noi provvederemo a tenere aggiornati voi.


A presto! 

Azzurra