Pensate al primo giorno di scuola
dei vostri figli.
Ecco, è come se noi di figli ne
avessimo 272.
Assistiamo ai primi giorni di asilo dei cuccioli della
Petite Section, alle loro lacrime, alla loro curiosità, al loro sguardo un po’
smarrito.
Sì, perché anche a Villaggio
Fraternité il primo giorno lontani da mamma e papà, circondati da tanta gente
sconosciuta che fa cose strane, si piange.
Oppure ci si guarda in giro un po’
sospettosi, un po’ perplessi: “e questi con la pelle così bianca, da dove
escono? Ma quando sono nati, erano neri?” (Tantissimi bambini ce lo chiedono
eh, è anche piuttosto difficile convincerli del contrario!) “E poi chi sono
questi pazzi che appena svegli si mettono in cerchio, a cantare, ballare e
gridare?”
E poi accanto a loro vedi i bimbi
sperduti dello scorso anno, anche quelli che all’inizio parevano i più
indifferenti, i più distaccati, partecipare con grinta ad ogni attività,
rispondere ai maestri con sicurezza ed entusiasmo, cantare, ballare e recitare
conoscendo perfettamente ogni passo e ogni parola; e li vedi incoraggiare i
compagni più piccoli e spiegar loro che “Questo, vedi, si fa così! Vieni, lo
facciamo insieme, così impari anche tu!”
Stanno già diventando grandi sotto i
nostri occhi. Tra poco vivremo anche con loro il primo giorno di scuola
elementare: crescono in fretta.
Questo primo giorno è stata la vera
emozione per noi.
I bambini della Petite Section
iniziamo a conoscerli: alcuni ci hanno già conquistati con la loro simpatia e
il loro sorriso, sono belli e piccini, ma ci affezioneremo a loro col tempo.
La più grande emozione è vedere i
bambini che fino a pochi mesi fa’ alle 8 si disponevano in cerchio nel cortile
della scuola materna, col grembiulino rosso, a giocare, danzare e cantare del
piccolo coniglio che salta o della scimmietta che ci sporca il vestitino,
sedere per la prima volta tra i banchi della scuola elementare.
Tutti allineati, lunedì inno
nazionale, poi in fila indiana, marcando il passo e cantando forte “je marche
vite vite pour aller à l’école” (cammino veloce veloce per andare a scuola), si
entra in classe: alle 8 già seduti, composti, a lavorare, tutti seri e
concentrati (beh, quasi tutti!), e così belli nelle loro tenute blu da grandi.
Sembrano improvvisamente così
cresciuti!
Poi però all’intervallo ti chiedono
se puoi ancora prenderli in braccio, anche se sono già grandi: “Posso essere
sempre il tuo bebé, tata Azzurra?” Ma
certo!! Stamattina mi eravate sembrati già così ometti e così donnine mentre
copiavate intenti sui vostri quaderni quanto la maestra scriveva alla
lavagna!
E i più monelli dell’asilo ora se ne
stanno lì tutti seri, ti fanno un sorriso, e poi subito testa china sul
quaderno. L’anno scorso tra i migliori alunni della prima elementare ci sono
stati i più birichini e scapestrati della scuola materna, contro ogni
aspettativa.
Chissà come andrà quest’anno.. La
maestra Vicky ci farà sapere.
E noi provvederemo a tenere
aggiornati voi.
A presto!
Azzurra
Azzurra