giovedì 17 marzo 2016

Diario Equatoriale - Parte II di Valerio (Rappresentante Paese)

Continua la rubrica "Diario equatoriale" di Valerio, il nostro "rappresentante-Paese", in Camerun ormai da ben cinque anni!
Oggi vi proponiamo la seconda puntata di questa interessante rubrica (sono sei in tutto e la prima la potete trovare qui).
Alla prossima settimana e...buona lettura!  

[Febbraio 2011]
Ieri ho avuto il compito di andare a fare la spesa a Yaoundé con Abu, l’autista che conosce a memoria la città e Marcial, il nostro autista. Partenza alle 7, poi spostata alle 9. Ovviamente siamo partiti dal villaggio alle 11, abbiamo fatto benzina (588 Fcfa a litro, 0,90 euro, qui un salasso), abbiamo comprato un po’ di cola lungo la strada (un frutto che a loro piace tanto, ma che io trovo amarissimo…e per fortuna che non ho assaggiato la cola du lion considerata quasi impossibile da mangiare perché eccessivamente piccante)  e abbiamo preso la strada per la capitale. La strada è veramente buona, a due corsie, attraversa per 150 km tutta la foresta, piccoli villaggi di case di paglia e fango, marecages (paludi) e ponti in costruzione (chiamati da Abu i “cerotti elettorali”, interventi destinati – secondo lui – non a risolvere la situazione, ma solo a guadagnare consensi elettorali in vista delle elezioni presidenziali che si terranno, se non sbaglio, verso settembre-ottobre[2011]).
Ci siamo fermati a un paio di “caselli autostradali” - due gabbiotti sui lati e una striscia chiodata al centro che viene spostata una volta pagato il pedaggio (500 Fcfa, meno di 1 euro) -, dove abbiamo comprato da alcuni bambini delle bustine di canna da zucchero da mangiare durante il viaggio (mordi la canna ed esce un liquido dolciastro molto buono e rinfrescante).

La città è veramente caotica, traffico, gente ovunque e caldo. E’ comunque una bella città, estesa su 7 colli, con bei palazzi e quartieri poveri. I filtri per il nostro depuratore dell’acqua sono stati facili da trovare (l’acqua non filtrata sa di ferro, rossa come la terra color sangue). Anche fare la spesa è stato abbastanza facile: i grandi supermercati a Yaoundé sono due, uno è il Casino, francese, l’altro il Mahima, indiano. Siamo andati al primo:  non c’è molta scelta fra i prodotti, tutti molto cari, ma generalmente sono cose che non trovi en brousse.
I problemi sono sorti quando abbiamo cercato la bicicletta per Marcial: nuove sono carissime (anche 240mila franchi, circa 400 euro, e lui ne guadagna 40 000 al mese), usate sono tutte in pessime condizioni. Comunque nelle nostre mille peripezie per trovare questa mountain bike ho avuto il tempo di mangiare eccellenti brochettes de beuf e di fegato in un posto veramente improbabile, e parlare una buona mezz’ora con un ragazzo visibilmente poco lucido, con gli occhi rossi e le palpebre a metà, anche se estremamente calmo e gentile, che ha subito cercato di vendermi la carta di credito di un cinese di nome Jyn perché sulla carta “c’è scritto International, e quindi anche tu la puoi usare”. Dopo avergli dimostrato il mio scarso interesse per l’articolo, mi ha proposto una dentiera con 6 denti. Dato che lui voleva farsi mettere un dente da “alcuni arabi” e questi gli avevano chiesto 11 000 Fcfa (circa 18 euro), la dentiera secondo lui valeva almeno 66 000 fcfa più il costo del metallo. Io gli ho consigliato di venderla a qualche dentista, sicuramente più propenso ad acquistarla.
Per farla breve siamo tornati a casa solamente alle 21, con il cofano pieno di acquisti e una bellissima mountain bike senza camera d’aria posteriore.

[continua...]

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