Mi chiamo Silvia ho 20 anni ed un pensiero fisso in testa:
qual è il mio scopo nella vita ?
Fin da quando sono piccola mi sono sempre interrogata su
questo argomento; non ho mai accettato l’idea di vivere una vita banale e
inutile.Pensavo che essere
ricordati fosse fondamentale, sognavo di diventare medico, presidente e
avvocato prestigioso: volevo lasciare un segno una traccia indelebile in questo
mondo.
Crescendo ho capito che non è necessario comparire sui libri
di storia per vivere una vita degna. Ho capito che forse la mia necessità di
essere ricordata era legata alla paura di morire, sparire per sempre e quella
sensazione di sentirsi così piccoli ed impotenti di fronte all'immensità di
questo spazio e di questo tempo.
Mentre i miei compagni di liceo sceglievano l’università con
una facilità impressionante io rimanevo lì, incagliata nelle mie paure e nei
miei mille dubbi. Non volevo seguire la corrente e fare l’università perché la
facevano tutti, non volevo sprecare il mio tempo, volevo renderlo parte di uno
scopo da raggiungere, lo scopo della mia vita. Ma prima di fare tutto ciò dovevo individuarlo.
L’unica costante della mia vita era quella voglia di
cambiare e di migliorare il mondo che ci circonda, quella sensazione di non
sopportare le ingiustizie.
Vivere rispettando gli altri però non era sufficiente ad
appagare la mia voglia di fare e di aiutare.
Avevo bisogno di fare un’esperienza forte che mi facesse
realizzare davvero il mondo che mi circonda ed aiutarmi a trovare la strada per
migliorarlo...
Servizio civile all'estero era la risposta.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.