Un anno fa ho deciso di rivoluzionare la mia vita e di mettere tutto in gioco, la mia stabilità lavorativa e sentimentale, per partire, per vivere questa esperienza di Servizio Civile. Ora, un anno dopo, mi trovo davanti a un foglio bianco per fare il bilancio di questa mia scelta. Non penso di riuscire a raccontare a parole o scrivendo tutto quello che questo anno mi ha dato, penso che sia un tipo di esperienza che vada vissuta per essere davvero capita.
Sono a casa da una settimana, forse ancora troppo poco per riuscire a capire davvero quanto questo anno in Cameroun, a Sangmelima, mi abbia profondamente cambiata. È ancora tutto così fresco e così vicino.
Mi sembra ancora di sentire le voci dei bambini che arrivano a scuola e mi svegliano al mattino o il rumore delle tazze, mentre la mia compagna di avventura Francesca ci prepara la colazione.
E invece no, è davvero tutto finito. Il mio nuovo mondo, che mi ero creata lontano da casa, non c’è più e ancora una volta bisogna ricominciare nel grigio di Milano, con i colori e il calore della terra africana che ho tanto amato, ormai solo nei miei ricordi.
Quello che ad oggi posso affermare con certezza è che rifarei ancora mille volte la scelta di partire. In questo anno mi sono riscoperta, ho imparato a lavorare con i bambini e ad amarli.
Sono proprio loro che, con la loro ingenuità e il loro affetto, non mi hanno fatto mancare i legami che avevo a casa.
Ho conosciuto una nuova cultura e questo arricchisce sempre. Non è stato facile relazionarsi, ma anche questo mi ha fatto crescere, capire come relazionarmi con le persone e a che livello concedere la mia fiducia.
Ho imparato ad apprezzare i ritmi di vita africani e ad adattarmi alla loro tranquillità e leggerezza con cui prendere la vita. “Villaggio Fraternité” è stata la mia casa in questo anno e una parte di me e del mio cuore credo resterà lì.
Voglio approfittare di questo articolo e ringraziare tutti: lo staff locale, i bambini, i miei Chefs e le mie compagne di avventura perché senza di loro non sarebbe stato lo stesso.
Si parte con tante aspettative, con la voglia di lasciare il segno e, almeno nel mio caso, si torna con molta umiltà.
Non so se ho lasciato qualcosa e se i miei bimbi si ricorderanno di me crescendo, quello che però posso dire è che questa esperienza a me ha lasciato tanto.
Ora è tempo di ricominciare, ma voglio partire proprio da qui, provare a restare nel mondo della cooperazione internazionale e continuare a crescere con nuovi progetti.
Jessica Valerani
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