Junior è nato in una famiglia di un
villaggio non troppo lontano da Villaggio Fraternité. Sua madre è molto
giovane, ha solo 17 anni e ha già due figli.
La sua casa è immersa nella foresta
pluviale e la sua famiglia passa la maggior parte della giornata alla ricerca
d'acqua e di cibo. Nel villaggio
di Mebemenko nulla è
scontato. La corrente elettrica è un pregio di pochi, spesso è prodotta da un
piccolo gruppo elettrogeno e per meno di un mese all'anno è assicurata dalla
compagnia elettrica camerunense, mentre l''acqua si prende da un pozzo vicino,
ma nella stagione secca bisogna razionalizzarne l'uso. Sempre più di frequente
negli ultimi mesi prima delle piogge la fonte si asciuga e bisogna fare qualche
chilometro per fornire alla famiglia questa risorsa vitale e necessaria. Sono
le donne che pensano a tutto; l'uomo, quando non è scappato con un'altra donna,
è in città a lavorare oppure a caccia nella selva.
Un mese fa, questo bambino di soli 3
anni del centro d'accoglienza del Villaggio Fraternité è arrivato a scuola in
lacrime e dolorante, si lamentava di un fortissimo dolore nell'area pelvica e
spesso non era neanche in grado di camminare. Le volontarie italiane in
servizio civile nella struttura di Villaggio, preoccupate per la persistenza
del dolore, l'hanno portato nel vicino ospedale cattolico.
Lì il Dottor Jean Ludovic gli ha diagnosticato un'infiammazione ai testicoli in stato avanzato dovuta ad una problema congenito. Abbiamo chiamato la nonna, che fa le veci della madre ancora minorenne, e l'abbiamo avvertita della necessità di effettuare un piccolo intervento per risolvere questa piccola malformazione affinché la situazione non si aggravasse in modo irreversibile...Junior ha rischiato di essere un'altra vittima della povertà.
Purtroppo la famiglia non aveva
i mezzi per sostenere questa operazione che, sia nell'ospedale cattolico
che in quello “pubblico”, ha un prezzo molto alto. In Camerun, come ci spiega
anche una cooperante italiana che da vari anni è volontaria a Villaggio, per le
cure ospedaliere le famiglie sono capaci di indebitarsi per tutta una vita.
Fortunatamente Junior è tra i
ragazzi del centro d'accoglienza del “Villaggio Fraternitè” che grazie alle
donazioni che arrivano dall’Italia riesce ad assicurare educazione e cure sanitarie
a più di 100 bambini dei villaggi intorno alla città di Sangmelima.
L'operazione di Junior è stata in gran parte finanziata da AVAZ.
Sicuramente non abbiamo cambiato il volto alla povertà, ma aiutare questi bambini dai rischi legati alla situazione di povertà nella quale vivono per noi è un lavoro splendido.
Junior è tornato a scuola felice e
sorridente. L'operazione è andata a buon fine e il dottore ci ha raccontato che
il piccolino è stato bravo e collaborativo. Con meno di mezz'ora, il valore di
una nostra cena al ristorante e due giorni di ricovero abbiamo aiutato una
piccola vita e la sua famiglia a non dover lottare anche con la malattia, oltre
che con la scarsità di risorse con cui lotta da sempre.
Diego
Diego
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