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venerdì 12 aprile 2013

La storia di Junior



Junior è nato in una famiglia di un villaggio non troppo lontano da Villaggio Fraternité. Sua madre è molto giovane, ha solo 17 anni e ha già due figli.

La sua casa è immersa nella foresta pluviale e la sua famiglia passa la maggior parte della giornata alla ricerca d'acqua e di cibo. Nel villaggio di Mebemenko nulla è scontato. La corrente elettrica è un pregio di pochi, spesso è prodotta da un piccolo gruppo elettrogeno e per meno di un mese all'anno è assicurata dalla compagnia elettrica camerunense, mentre l''acqua si prende da un pozzo vicino, ma nella stagione secca bisogna razionalizzarne l'uso. Sempre più di frequente negli ultimi mesi prima delle piogge la fonte si asciuga e bisogna fare qualche chilometro per fornire alla famiglia questa risorsa vitale e necessaria. Sono le donne che pensano a tutto; l'uomo, quando non è scappato con un'altra donna, è in città a lavorare oppure a caccia nella selva.


Un mese fa, questo bambino di soli 3 anni del centro d'accoglienza del Villaggio Fraternité è arrivato a scuola in lacrime e dolorante, si lamentava di un fortissimo dolore nell'area pelvica e spesso non era neanche in grado di camminare. Le volontarie italiane in servizio civile nella struttura di Villaggio, preoccupate per la persistenza del dolore, l'hanno portato nel vicino ospedale cattolico. 

Lì il Dottor Jean Ludovic gli ha diagnosticato un'infiammazione ai testicoli in stato avanzato dovuta ad una problema congenito. Abbiamo chiamato la nonna, che fa le veci della madre ancora minorenne, e l'abbiamo avvertita della necessità di effettuare un piccolo intervento per risolvere questa piccola malformazione affinché  la situazione non si aggravasse in modo irreversibile...Junior ha rischiato di essere un'altra vittima della povertà.


Purtroppo la famiglia non aveva  i mezzi per sostenere questa operazione che, sia nell'ospedale cattolico che in quello “pubblico”, ha un prezzo molto alto. In Camerun, come ci spiega anche una cooperante italiana che da vari anni è volontaria a Villaggio, per le cure ospedaliere le famiglie sono capaci di indebitarsi per tutta una vita.


Fortunatamente Junior è tra i ragazzi del centro d'accoglienza del “Villaggio Fraternitè” che grazie alle donazioni che arrivano dall’Italia riesce ad assicurare educazione e cure sanitarie a più di 100 bambini dei villaggi intorno alla città di Sangmelima. L'operazione di Junior è stata in gran parte finanziata da AVAZ. 

Sicuramente non abbiamo cambiato il volto alla povertà, ma aiutare questi bambini dai rischi legati alla situazione di povertà nella quale vivono per noi è un lavoro splendido.


Junior è tornato a scuola felice e sorridente. L'operazione è andata a buon fine e il dottore ci ha raccontato che il piccolino è stato bravo e collaborativo. Con meno di mezz'ora, il valore di una nostra cena al ristorante e due giorni di ricovero abbiamo aiutato una piccola vita e la sua famiglia a non dover lottare anche con la malattia, oltre che con la scarsità di risorse con cui lotta da sempre.

Diego 


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